È come una favola..ma è tutto vero e quello che vi sto per raccontare succede da piú di 300 anni! In Ungheria il mese di dicembre è un mese magico per i bambini, pieno di feste, sorprese ed emozioni intense. Ci si comincia a preparare dall'inizio del mese per la grande festa di Natale, che per tradizione si festeggia soprattutto la vigilia, la sera del 24 dicembre.
Ma cominciamo a raccontare cosa succede la sera del 5 dicembre...
Ogni bravo bimbo deve pulire una sua scarpa, lucidarla per bene (i più furbi puliscono addirittura uno stivale, perchè è più capiente) per poi posizionarla sul davanzale della propria finestra. Appena scende la notte e i bimbi sono a letto arriva Mikulas (Babbo Natale o Santa Klaus) con i doni, che saranno belli o brutti a seconda se si è stati bravi o meno durante l'anno passato.
300 anni fa l'usanza voleva che i bimbi bravi trovassero una bella mela rossa lucida, simbolo del buon comportamento, trasformatasi poi nel tempo in cioccolato, caramelle, biscotti e giochi.
Capitava però di ricevere una verga, il che significava che si era stati "cattivi", che c'era qualcosa che non andava nel comportamento del bambino, che aveva meritato solo questo e nessun regalo bello o buono.
Trovare una verga era brutto segno: voleva dire che bisognava migliorarsi in qualcosa (i voti della pagella, il comportamento verso genitori, fratelli e sorelle o verso gli insegnanti, i capricci verso determinati cibi o vestiti) e più semplicemente far capire che Mikulas sa e vede tutto...e che se non ci si comporta bene non ci sarà nessun regalino nella scarpa..e bisognerà aspettare un altro anno per rimediare e ricevere qualcosa di bello!
Oggi la favola continua a vivere con noi: stesse regole, stesse preparazioni, anzi i bambini si preparano in un modo ancora più grandioso e scrivono le lore belle lettere a Mikulas.
Ormai da circa 100 anni, i bambini trovano nelle loro scarpe esposte la mattina del 6 dicembre non più la bella mela rossa, ma un Babbo Natale o uno stivale di cioccolato. Se si comportano male durante l'anno troveranno invece la verga dorata.
Il 6 dicembre negli asili e nelle scuole elementari organizzano la festa dove i bambini aspettano Mikulas per ricevere i suoi doni. Lui arriva con il suo grande sacco sulla spalla e comincia lo spettacolo. Mikulas riceve da ogni bimbo un pensierino, che potrebbe essere una bella canzone che lui o lei canta davanti a tutto il pubblico, una poesia interpretata sempre dai bimbi o un bel disegno che hanno preparato prima.
Ognuno dopo la propria esibizione riceve in dono un sacchettino da Mikulas, dove ci sono dei Mikulas di cioccolato, dolci tipici di Natale ungheresi e caramelle natalizie.
Nel 21° secolo tanti genitori non rispettano letteralmente il senso dell'arrivo di Mikulas, mettendo nelle scarpe lettori cd oppure telefoni cellulari, regali costosi ma che non rispecchiano il senso originario per cui è nata la Festa.
Il fatto stupendo è che questa giornata rimane tutt'ora una festa molto importante, che prepara il corpo e la mente per l'arrivo della festa più importante e più sentita in Ungheria, ovvero il Natale.
Ma cominciamo a raccontare cosa succede la sera del 5 dicembre...
Ogni bravo bimbo deve pulire una sua scarpa, lucidarla per bene (i più furbi puliscono addirittura uno stivale, perchè è più capiente) per poi posizionarla sul davanzale della propria finestra. Appena scende la notte e i bimbi sono a letto arriva Mikulas (Babbo Natale o Santa Klaus) con i doni, che saranno belli o brutti a seconda se si è stati bravi o meno durante l'anno passato.
300 anni fa l'usanza voleva che i bimbi bravi trovassero una bella mela rossa lucida, simbolo del buon comportamento, trasformatasi poi nel tempo in cioccolato, caramelle, biscotti e giochi.
Capitava però di ricevere una verga, il che significava che si era stati "cattivi", che c'era qualcosa che non andava nel comportamento del bambino, che aveva meritato solo questo e nessun regalo bello o buono.
Trovare una verga era brutto segno: voleva dire che bisognava migliorarsi in qualcosa (i voti della pagella, il comportamento verso genitori, fratelli e sorelle o verso gli insegnanti, i capricci verso determinati cibi o vestiti) e più semplicemente far capire che Mikulas sa e vede tutto...e che se non ci si comporta bene non ci sarà nessun regalino nella scarpa..e bisognerà aspettare un altro anno per rimediare e ricevere qualcosa di bello!
Oggi la favola continua a vivere con noi: stesse regole, stesse preparazioni, anzi i bambini si preparano in un modo ancora più grandioso e scrivono le lore belle lettere a Mikulas.
Ormai da circa 100 anni, i bambini trovano nelle loro scarpe esposte la mattina del 6 dicembre non più la bella mela rossa, ma un Babbo Natale o uno stivale di cioccolato. Se si comportano male durante l'anno troveranno invece la verga dorata.
Il 6 dicembre negli asili e nelle scuole elementari organizzano la festa dove i bambini aspettano Mikulas per ricevere i suoi doni. Lui arriva con il suo grande sacco sulla spalla e comincia lo spettacolo. Mikulas riceve da ogni bimbo un pensierino, che potrebbe essere una bella canzone che lui o lei canta davanti a tutto il pubblico, una poesia interpretata sempre dai bimbi o un bel disegno che hanno preparato prima.
Ognuno dopo la propria esibizione riceve in dono un sacchettino da Mikulas, dove ci sono dei Mikulas di cioccolato, dolci tipici di Natale ungheresi e caramelle natalizie.
Nel 21° secolo tanti genitori non rispettano letteralmente il senso dell'arrivo di Mikulas, mettendo nelle scarpe lettori cd oppure telefoni cellulari, regali costosi ma che non rispecchiano il senso originario per cui è nata la Festa.
Il fatto stupendo è che questa giornata rimane tutt'ora una festa molto importante, che prepara il corpo e la mente per l'arrivo della festa più importante e più sentita in Ungheria, ovvero il Natale.