Diario di viaggio del nostro tour Caldana delle Città Anseatiche (8-14 Agosto 2016)
Ho partecipato con mio marito a un tour delle città anseatiche con Caldana dall'8 al 14 agosto 2016, insieme a cordiali compagni di viaggio giunti da varie parti dell'Italia settentrionale e centrale, a cui si è unito un gruppo di persone arrivate in aereo a Francoforte sul Meno dalla Sicilia. Subito dopo essere tornata a casa, ho pensato di fissare nelle seguenti pagine i miei ricordi del tour. Ho così ricavato una sorta di diario di viaggio, da rileggere in futuro per rivivere l'esperienza di vacanza all'estero ed eventualmente da condividere con altre persone.
Lunedì 8 agosto 2016
Trascorriamo la nostra prima giornata quasi interamente sul pullman Caldana, per raggiungere dall'Italia Francoforte sul Meno.
Mercoledì 10 agosto 2016
Dedichiamo questa nostra giornata alla visita guidata di Amburgo, che è attualmente la seconda città tedesca per numero di abitanti dopo Berlino. Sulla foce del fiume Elba ha il maggior porto della Germania, con attività commerciali da sempre fiorenti. Inoltre è uno stato federale con proprio parlamento e propria targa automobilistica (HH, ossia >). Il passato di Amburgo pare non meno glorioso del presente: prima fortezza carolingia e luogo di propagazione del cristianesimo ad opera di missionari, poi libera città del Sacro Romano Impero. E' vero che l'ultima guerra ne distrusse circa il 70% del centro storico, come attesta il campanile superstite detto Nikolaiturm, dietro il quale si vede solo il perimetro delle mura esterne della rispettiva grande chiesa. Però è anche vero che Amburgo fu tra le prime città a beneficiare del Piano Marshall e, pertanto, seppe rinascere dalle sue ceneri nell'ultimo dopoguerra. Infatti, chi penserebbe alle macerie dovute ai bombardamenti mentre ci si aggira in centro tra i moderni edifici delle banche e della Borsa a ridosso della piazza dell'elegante e possente municipio, la quale rappresenta di fatto l'unica parte più "storica" significativa, insieme alla chiesa neobarocca di San Michele... In tale chiesa assistiamo anche ad un momento di preghiera in rito luterano con l'accompagnamento musicale di ben 3 giganteschi organi! Non riesco a immaginare l'inferno scatenato da bombe quando osservo le eleganti villette a schiera in stile "inglese" nel quartiere residenziale lungo il lago esterno più grande (Aussenalster) o mentre, più tardi, pranzo in un grazioso caffè situato proprio sul lago più interno della città (Binnenalster) insieme a mio marito. Ad Amburgo spetta anche il primato di avere connesso il suo ampio fiume e i suoi canali con ponti di numero superiore a Venezia o di avere realizzato più di un secolo fa' un lungo tunnel sotto l'Elba: la nostra gentile guida Maria ci fa scendere in tale tunnel con un ascensore. Interessante ci appare anche la "città dei magazzini" (Speicherstadt), dove tra canali dotati di moli e ponticelli ritraibili (in base alle maree) sono visibili palazzine di mattoni rossi. Erano i magazzini delle merci (come i tappeti persiani) che venivano scaricate dai battelli sul fiume, ma sono oggi disabitati. In lontananza si scorgono invece gigantesche gru lungo la riva, con carrelli elevatori per sollevare i container che arrivano nel porto a bordo di grandi navi. Non avendo un grande interesse per il porto (per quanto vasto sia!), decido con mio marito e pochi altri del gruppo Caldana di non partecipare all'escursione facoltativa in battello nel porto. Amburgo ha, nei dintorni del porto, anche un quartiere di locali a luci rosse, che pare frequentato anche da persone senza fissa dimora poco raccomandabili. Qui mi colpisce la povertà di alcuni mendicanti a fianco della ricchezza testimoniata anche da varie auto di lusso e da una moschea dal tetto dorato. In serata torniamo nel quartiere a luci rosse ma solo per una squisita cena a base di pesce e ottimo vino bianco tedesco in un ristorante tipico. E' pesce di mare: infatti ci informano sul divieto di pesca nel fiume Elba, finalizzato a tutelarne le ormai numerose specie ittiche. Così si conclude la nostra visita alla prima città del tour. Abbiamo avuto solo un assaggio di una grande città come Amburgo, ma è bastato per suscitare curiosità . L'aspetto un po' negativo è stato solo l'albergo dove abbiamo pernottato due volte nella periferia di Amburgo: scomodo l'ascensore, non sempre soddisfacente il buffet, camere piccole che ci hanno creato problemi nella sistemazione delle nostre valigie.
Giovedì 11 agosto
Il nostro programma odierno prevede, nel Land occidentale dello Schleswig Holstein, la visita della "superba" città di Lubecca, considerata la storica capitale della Lega Anseatica. Ed effettivamente mi apparirà come la più bella del nostro tour. Affascinante e di aspetto interamente "nordico" è il centro storico, costruito su una sorta di isoletta tra il fiume Trave e i canali. In particolare, la guida ci informa che questa intraprendente città gestiva soprattutto il commercio del prezioso sale ricavato nella vicina zona di Lüneburg. Del sistema di fortificazioni e porte cittadine sopravvive solo la possente Holstentor risalente al quindicesimo secolo, ma essa rende l'idea dell'importanza della città . Anche Lubecca fu quasi interamente ricostruita dopo l'ultima guerra, ma sembra avere conservato i suoi edifici medievali molto più di Amburgo. Dietro l'Holstentor ci sono i grandi magazzini del sale, costruiti in laterizio rosso come anche la gotica chiesa Marienkirche, unica nel suo genere vista l'altezza delle sue due torri parallele e il materiale utilizzato per edificarla. Affascinanti e medievali sono anche i vicini palazzi della piazza del mercato e il municipio. Davanti a quest'ultimo ci pare d'obbligo una sosta nella storica pasticceria Niederegger, specializzata in dolci di marzapane (ovvero pasta di mandorle!) dalle sagome più disparate e artistiche: in vetrina, tali dolci riproducono in forma ridotta i monumenti di Lubecca, oltre alla Torre di Pisa e al Big Ben. A Lubecca vissero lo statista Willy Brandt e lo scrittore moderno Günter Grass, ma soprattutto è ricordata la presenza del grande letterato Thomas Mann. L'ottocentesca casa-museo dei suoi avi è ben visibile in centro: qui egli ambientò il suo celeberrimo romanzo sulla famiglia dei Buddenbrooks. La casa ha una candida facciata e cinque piani; nella parte superiore sfoggia eleganti statue. Lì vicino entriamo velocemente anche in un ospizio medievale per poveri o anziani, che ha vari affreschi al suo interno e alcune stanzette d'epoca. La passeggiata ci ha fatto venire appetito e, quindi, mi concedo con mio marito un pranzo tipico a base di patate al forno con arringhe marinate in una salsa agrodolce. Mangiamo in un accogliente ristorante in centro, di cui apprezziamo il tepore a motivo del freddo vento che oggi continua a soffiare implacabile. In questa stupenda cittadina del nord, il tempo è davvero volato via trasportato da questo vento. Quindi non mi resta che acquistare in fretta dolci di marzapane e cartoline. Nel pomeriggio di oggi visitiamo anche il Castello di Schwerin. Schwerin è lastorica capitale del Land del Meclenburgo Pomerania, fondata come Lubecca da Enrico Il Leone. La zona attorno ci appare scarsamente popolata: c'è solo una vasta pianura coltivata a colza, orzo e mais. La guida ci dice che quest'ultimo viene fatto fermentare per ricavare biocombustibile. Unico segno di modernità sono alcuni pannelli solari e le numerose pale eoliche, grazie alle quali viene soddisfatto più della metà del fabbisogno energetico della regione. Ammiro molto la lungimiranza della mentalità e della politica tedesca, che punta sempre più sulle energie rinnovabili rinunciando progressivamente alle centrali nucleari. Per vari chilometri, l'estesa pianura del Land Meclenburgo non mi pare interrotta da paesi o anche solo da gruppi di case isolate. La pioggia di oggi rende ancor più malinconico e cupo questo solitario paesaggio di cui, guardando in lontananza, non mi sembra di vedere la fine. Non è difficile immaginare tuttora gli immensi latifondi che hanno dominato questa campagna per secoli: grandi proprietari terrieri furono qui dapprima i principi slavi, poi i rappresentanti dell'Ordine Teutonico e infine i granduchi. Quest'ultimi si fecero costruire il fiabesco castello di Schwerin su un'isola lacustre, che visitiamo nel pomeriggio. Di fatto, il castello venne ricostruito nel XIX secolo in stile rinascimentale francese, sul modello del Castello di Chambord. Colpisce tra i due torrioni della sua facciata la statua del Granduca Francesco Ferdinando a cavallo, sovrastata da una gigantesca cupola. Gli interni sono riccamente decorati, ma quasi privi di mobili significativi. Una volta spodestati i granduchi nel periodo del regime comunista dell'ex DDR, il castello divenne un ospedale e poi una scuola per infermiere. Oggi è anche sede del parlamento del Land. Concludiamo la visita con i graziosi giardini circostanti, che vantano una grotta artificiale, un'Orangerie e geometriche aiuole di fiori coloratissimi.
Domenica 14 agosto
Questa è per noi la tranquilla giornata di rientro a casa da Francoforte. La nostra guida Maria non trascura di fare digressioni storico-artistiche ogni volta che sull'autostrada arriviamo in prossimità di luoghi tedeschi di interesse turistico, soprattutto nell'incontaminata regione meridionale del Baden Württemberg. Ma per scriverne in dettaglio? servirebbero altri viaggi completi di relativo blog! Le alture del circostante parco naturale della Foresta Nera, ricoperte di fitti boschi, ci fanno a lungo compagnia, sullo sfondo dell'autostrada. Nell'entrare in Francia, dobbiamo fermarci per un controllo individuale dei documenti effettuato da tre poliziotti francesi "armati fino ai denti". Purtroppo, tale controllo è normale in tempi di minacce terroristiche. Arriviamo ben presto in Svizzera e facciamo la nostra sosta pranzo in un autogrill vicino a Basilea. Qui, l'unico pasto sostanzioso a prezzo ragionevole è un piatto di media grandezza che, pagando intorno ai 10 euro, è possibile riempire a piacere nel buffet di verdure. Però, un semplice caffè espresso ristretto si può bere per la cifra "astronomica" di 4.60 euro! L'imprevisto problema tecnico di un pullman Caldana di ritorno dalla Francia ci costringerebbe ad una sosta prudenziale e abbastanza prolungata in tale autogrill, per prestare eventuale assistenza. A questo punto la nostra guida ha il lampo di genio di inserire una visita non prevista del centro storico della graziosa ed elegante cittadina di Lucerna, non troppo lontana da noi. La sua posizione incantevole sul Lago dei Quattro Cantoni (al centro della zona svizzera di lingua tedesca) e il fatto di non aver mai subito i danni di alcuna guerra, l'hanno conservata intatta in tutto il suo splendore. Passeggiamo sul lungolago sino al celebre ponte di legno situato vicino ad una torre "immersa" nel lago. Un incendio ha quasi distrutto negli anni novanta i pannelli affrescati sul soffitto di tale ponte coperto, ma alcune parti, inerenti la storia svizzera, sono tuttora visibili o meno rovinate delle altre. Ammiriamo anche le facciate decorate con affreschi delle case. Vediamo poi un ricevimento di gala in occasione del celebre festival di musica classica: tutto è leggiadro e scintillante, come le acque pulite del lago in cui si affaccia questa bella città svizzera. Ovviamente, Maria non perde l'occasione per narrarci la storia dell'alleanza tra i vicini cantoni di Uri, Schwyz e Unterwalden che, guidati dall'eroe nazionale Guglielmo Tell, iniziarono proprio in questi luoghi la loro guerra di indipendenza dalla tirannide degli Asburgo, dando origine a quella che sarebbe diventata l'attuale Svizzera. Il mio sguardo si perde un po' tra il verde dei fitti boschi che ricoprono le vicine montagne e lambiscono il lago quasi rispecchiandosi in esso. Il nostro superamento del tunnel del San Gottardo, che segna il passaggio dalla Svizzera tedesca a quella italiana, è meno lungo del previsto. Poi, l'efficiente autista Antonio fa sfrecciare il nostro pullman in direzione del confine italiano di Chiasso. Da lì raggiungiamo alle ore 19.30 la periferia di Milano, dove, a Cinisello Balsamo, si conclude, per me e mio marito, questo tour interessante. Il tour ci ha offerto un ottimo sguardo d'insieme della Germania settentrionale. Abbiamo avuto numerosi stimoli e spunti di riflessione, che sono un invito ad approfondire le nostre conoscenze... magari in futuri viaggi.