PRAGA, BUDAPEST, BRATISLAVA E VIENNA
dal 09 al 16 Agosto 2019
1° GIORNO
Il primo giorno arrivo a Praga verso mezzogiorno, dopo un volo non troppo piacevole con qualche turbolenza di troppo, e dopo circa una mezz’ora in auto arrivo in hotel.
Non sono previste visite per la giornata e, di conseguenza, decido di sfruttare il pomeriggio per vagabondare un po’ in giro, chiedendo consigli alla reception dell’hotel su quale potessero essere i maggiori punti di interesse non già inclusi nel tour.
Dopo che la receptionist si è accertata che fossi un grande camminatore, visti i chilometri da percorrere a piedi, mi consiglia di fare una passeggiata rilassante lungo la Moldava, fiancheggiandone il corso.
Il tempo di lasciare i bagagli in camera e sono già fuori. Il sole è caldo e l’aria satura di umidità, eppure è piacevole camminare accompagnato dallo sciabordio del fiume, dalle risate che provengono dalle decine di pedalò in movimento e dalla vista dei palazzi da casa delle bambole in lontananza.
In serata ci incontriamo con tutto il gruppo in hotel per un rapido ma piacevolissimo drink di benvenuto.
Stanco dalla lunga camminata di svariate ore e dal volo della mattina, decido di terminare in hotel la serata, recuperando le forze per il giorno seguente.
2° GIORNO
Mi alzo di buon mattino nonostante l’incontro per la partenza fosse alle ore 09:00; il secondo giorno è interamente dedicato alla visita di Praga.
Partiamo con un tour panoramico in pullman e arriviamo nei pressi del castello; da qui proseguiamo a piedi, immergendoci sempre più nella storia di questa città. Sicuramente le zone che mi affascinano sono state quelle di Mala Strana (la Città Piccola) ed il Vicolo d’Oro. La prima è davvero caratteristica: piccoli vicoli acciottolati fiancheggiati da abitazioni che sembrano uscite da qualche romanzo storico, facciate colorate e arricchite dalle insegne più disparate.
Il Vicolo d’Oro è un’altra perla della città di cui purtroppo, per via della pioggia, non riesco a goderne appieno. Ad ogni modo è davvero affascinante passare accanto a quelle piccole case variopinte che, secondo le leggende, erano la dimora degli alchimisti che affermavano di essere in grado di trasformare il metallo in oro. Alcune delle casette del vicolo sono adibite a negozi di souvenir, altre espongono oggetti appartenuti ai vecchi inquilini. Entro in una casetta circa a metà del vicolo solo per dare un’occhiata a come doveva essere vivere lì. E’ piccola, molto piccola, e con i soffitti bassi.
Nel pomeriggio la visita continua nella zona di Stare Mesto, forse la più suggestiva di tutta la città.
Arriviamo ai piedi della Torre dell’Orologio giusto in tempo per godere dello spettacolo allo scoccare dell’ora piena, facendoci spazio tra la folla accalcata e gli ombrelli che fregavano l’uno contro l’altro. Finito il breve spettacolo dell’orologio la folla si dirada, almeno parzialmente, e l’ammasso di ombrelli si schiude come nuvole squarciate dai raggi del sole. Anche la pioggia cessa per qualche minuto, facendoci apprezzare meglio la bellezza della piazza, abbracciata da palazzi colorati e dall’architettura davvero magnifica.
Torniamo in hotel ancora accompagnati dal rumore della pioggia sulla tela degli ombrelli prima e sulla lamiera dell’autobus dopo.
3° GIORNO
Dopo una lauta colazione in hotel partiamo alla volta di Budapest, seconda grande città toccata da questo tour.
Durante il percorso facciamo sosta a Brno, capoluogo della Moravia, per una visita guidata tra le vie variopinte, allietati dalle musiche degli organetti di Barberia presenti ad ogni angolo. Dopo il pranzo ripartiamo per l’Ungheria ed arriviamo in serata.
Dopo cena decido che sarebbe interessante cominciare ad esplorare questa città sconosciuta, vestita delle mille luci della sera. La posizione dell’hotel è piuttosto strategica, poco distante dal Danubio; così dopo neppure un quarto d’ora sto già fiancheggiando il fiume.
Il cielo è nero, ma una luna quasi piena fa capolino da una delle poche nuvole della sera, proprio sopra il Palazzo Reale. Continuo la passeggiata lungo il fiume e l’atmosfera è quasi magica; dalle panchine colorate arriva qualche risata, qualche runner approfitta della frescura serale per allenarsi. L’acqua del Danubio si increspa lentamente, mossa dal vento e dalle barche che ne attraversano il corso, colorata come fosse oro fuso dalle luci gialle dei palazzi sulla riva opposta.
Continuo a camminare e arrivo al Ponte della Libertà; da qui sembra che la vita sia più movimentata: le biciclette sfrecciano sulla pista ciclabile ed i pedoni aumentano ad ogni metro. Proseguo ancora, macinando un metro dopo l’altro, e arrivo al Ponte delle Catene, fermandomi finalmente un momento ad ammirare la città. I leoni di pietra a guardia del ponte, illuminati dalle luci bianche, sembrano osservarmi mentre continuo attraversando verso la sponda opposta, e lo sciabordio dell’acqua si fa più forte.
Arrivato circa a metà il cielo si colora di blu e rosso, di oro e verde. I fuochi d’artificio si susseguono rapidi davanti ai miei occhi, mentre anche il resto della folla si ferma per un attimo ad ammirare lo spettacolo, appoggiata ai parapetti del ponte. Proseguo ancora e finalmente arrivo alla meta.
Davanti a me, dall’altra sponda del Danubio, si staglia una costruzione imponente ma elegante al tempo stesso. E’ il Parlamento, splendidamente illuminato, le cui luci dorate si riflettono nelle acque del fiume, dando quasi l’impressione che queste fossero in fiamme.
4° GIORNO
Il quarto giorno è dedicato interamente alla visita di Budapest.
Devo ammettere che, nonostante non lo avrei mai immaginato, personalmente ho apprezzato maggiormente questa capitale rispetto a Praga. Il Parlamento, la Basilica di Santo Stefano, il Palazzo Reale; ogni angolo della città regala atmosfere uniche ed indimenticabili.
Sicuramente ciò che più mi ha colpito sono stati la Chiesa di Mattia con i suoi meravigliosi interni dai decori arabeggianti ed il Bastione dei Pescatori, da cui si gode di una spettacolare vista sulla zona di Pest.
5° GIORNO
I giorni passano veloci, tanto che quasi ne si perde il conto, e la mattina del quinto si parte in direzione Vienna, l’ultima grande capitale toccata da questo tour.
La giornata prevede una sosta per visita e pranzo a Bratislava, capitale della Repubblica Slovacca.
Si tratta di una città che riprende alcune caratteristiche delle città viste in precedenza, nello specifico avvicinandosi allo stile di Brno ma, a mio avviso, senza riuscire a restituire la stessa magica atmosfera d’altri tempi.
In serata arriviamo in hotel e concludiamo la serata con una breve passeggiata nel parco attiguo alla struttura, godendo di un dolce tramonto sulle acque del Danubio.
6° GIORNO
Visita di Vienna per l’intera giornata, anche se il tempo non è sufficiente per godere appieno delle bellezze di questa città imperiale.
Ammetto di non essere partito con alte aspettative in merito alla bellezza di questa capitale, eppure mi sono dovuto ricredere.
Mi aspettavo una città piuttosto anonima, fredda e impersonale, e invece ho trovato una città magnifica, regale, pullulante di arte e magnifica architettura.
Meritano sicuramente una menzione il palazzo del Belvedere, davvero spettacolare, l’Opera e il Salone d’Onore della Biblioteca Austriaca; sicuramente, tra le bellezze di questa città, è stata la visita che mi ha maggiormente emozionato.
7° GIORNO
Siamo ormai quasi arrivati al termine del nostro viaggio, così salutiamo Vienna per ripartire alla volta di Praga, da cui avrei preso il volo per l’Italia il giorno seguente.
C’è tempo però per un’ultima visita durante il percorso a Cesky Krumlov. Si tratta di un piccolo borgo medievale, dichiarato patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, che riesce davvero ad essere suggestivo con i suoi iconici vicoli.
Subito dopo aver messo piede a Cesky Krumlov si ha l’impressione di essere catapultati indietro nel tempo: mulini ad acqua, meravigliosi edifici affrescati, un castello imponente; grazie a queste caratteristiche si è rivelata essere sicuramente una delle perle di questo tour.
In serata arriviamo a Praga e, dopo la meravigliosa esperienza della passeggiata serale a Budapest, decido di voler ripetere l’esperienza anche qui.
In circa 40 minuti arrivo alla Piazza dell’Orologio, il cielo è senza stelle, coperto da nuvole scure che preannunciavano la pioggia imminente.
L’assenza degli ombrelli mi permette di godere maggiormente della bellezza degli edifici che mi circondano, resi ancora più teatrali dai giochi di luci; tuttavia i turisti che marciano a passo svelto tra le vie del centro sono ancora molti, indaffarati a raggiungere qualche meta sconosciuta.
Non passa molto prima che la pioggia, goccia a goccia, inizi a farmi sentire la sua presenza. Senza ombrello e senza ripari nelle vicinanze, seguo l’onda di gente che, come me, si muove alla ricerca di qualche portico sotto cui fermarsi, in attesa che la pioggia sempre più battente decida di dare un attimo di tregua.
Seguo il flusso senza avere un’idea chiara di dove stia andando, ma con la sola priorità di trovare riparo quanto prima, mentre i vestiti cominciano ad essere visibilmente bagnati e, senza accorgemene, arrivo sotto una delle porte del Ponte Carlo.
Mi appoggio alla roccia fredda, passando una mano sui vestiti zuppi come se, così facendo, avessi potuto migliorare la situazione.
La gente si accalca al riparo, spingendo per cercare di avere tregua dalla pioggia battente. Poi , all’improvviso, così come era iniziata finisce.
Ora solo qualche goccia cade qua e la, ma la gente non sembra essersene accorta, intenta a chiacchierare, a tentare di asciugarsi gli abiti o a controllare il telefono.
Davanti a me c’è Ponte Carlo, vuoto e silenzioso.
E’ molto diverso rispetto a quando l’avevo visto il secondo giorno, durante la visita diurna a Praga; in quel frangente ricordo che fosse saturo di turisti che tentavano invano di schivarsi al passaggio, procedendo spediti nelle due direzioni con gli ombrelli aperti per la pioggia che battevano e graffiavano l’uno sull’altro come in una giostra medievale all’ultimo sangue.
Comincio a camminare lentamente, mentre il resto dei turisti è ancora al coperto, con l’aria fresca e carica dell’odore della pioggia; passo accanto alle statue scure e silenziose, i volti illuminati in modo quasi spettrale dalla flebile illuminazione, mentre le pozze d’acqua a terra formano piccoli rigagnoli richiamati dalla gravità.
Per quanto possa sembrare sciocco, essendoci anche già passato i giorni precedenti, percorrere quel ponte buio e silenzioso è stata un’esperienza particolarmente emozionante.
8° GIORNO
Purtroppo la settimana è trascorsa senza che neanche me ne rendessi conto, mentre le città si susseguivano una all’altra ed il pullman macinava chilometri.
C’è ancora tempo per un’ultima passeggiata in centro: rivedo così la piazza dell’Orologio ed il suo spettacolo del cambio dell’ora, saluto le torri, gli edifici colorati e decorati quasi fossero case delle bambole, i vicoli acciottolati ed il castello e, per tornare all’hotel, arrivo di nuovo al Ponte Carlo.
Lo attraverso con calma, apprezzando il panorama intorno a me, eppure non riesco ad abbracciare la stessa sensazione della notte precedente, quasi come se l’incantesimo avesse ormai perso il suo effetto.
Arrivo in hotel e salgo in camera, sistemo le ultime cose e chiudo la valigia; poi scendo nella hall per attendere il taxi che mi avrebbe portato in aeroporto.
Ripercorro mentalmente i giorni trascorsi, cercando di non tralasciare nessun dettaglio, quasi come se avessi paura che potessi dimenticare qualche meraviglia scoperta, tra le molto meraviglie che ho potuto apprezzare.
Un altro viaggio è terminato, ora non resta altro da fare che cominciare a fantasticare sul prossimo.
Andrea