Proposte di viaggio

Nella capitale barocca del Salento: cosa vedere a Lecce e dintorni

Sontuose decorazioni e testimonianze antiche! Ecco cosa vedere a Lecce e dintorni

Qui il barocco si esprime come in nessuna altra città ed esplode grazie a decorazioni sgargianti, colori intensi, caldi e dorati, che caratterizzano edifici, chiese, ma anche balconi e terrazze delle abitazioni private: Lecce è la capitale del Salento e stupisce a ogni angolo.

Città d’arte italiana tra le più belle, è senza dubbio meta imperdibile per chiunque voglia scoprire le opere d’arte di epoca romana, medievale e rinascimentale, ma anche deliziare il palato e lasciarsi baciare dai caldi raggi del sole, in ogni stagione.

Andiamo allora a scoprire cosa vedere a Lecce e dintorni in un tour alla scoperta delle meraviglie pugliesi.

5 luoghi da non perdere assolutamente a Lecce

Lecce è principalmente una città barocca, arte che si diffuse nel Seicento durante la dominazione spagnola sostituendo quella classica. Il risultato lo possiamo ammirare ancora oggi un po’ ovunque, ma non è solo il barocco a caratterizzare questa città, che riserva sorprese per chi occhi, ma anche il palato!
Ecco cosa vedere a Lecce e dintorni:

1. Il Duomo

Il Duomo di Lecce si erge nell’omonima piazza, fulcro della vita religiosa della città e luogo tra i più suggestivi. La Cattedrale di Maria SS. Assunta risale al 1144, è stata ristrutturata nel 1230 per essere poi completamente ricostruita nel 1659, quindi in stile barocco.
Una delle particolarità è la presenza di due ingressi, quello principale rivolto al Palazzo Vescovile e l’altro, sul fianco sinistro, che guarda l’entrata della Piazza. La facciata principale è meno sobria e raffinata, rispetto all’altra più sfarzosa, che ospita anche la statua di Sant'Oronzo tra le due statue di San Giusto e San Fortunato.
L’interno è spettacolare, con pregevoli stucchi, pavimento in marmo e tele di grande valore artistico. Da non perdere i sotterranei, ovvero la Cripta del Duomo, uno spazio nel quale ha preso vita dall'arte degli scalpellini, dei pittori, degli artisti e dei protagonisti della vita cittadina nei secoli.

2. Piazza Sant’Oronzo

Considerata il “salotto cittadino” di una delle città d’arte italiane più belle, è da sempre il luogo d’incontro e ritrovo per eccellenza con i suoi negozi, caffè e uffici. Qui, infatti, nella piazza più importante della città non mancano le occasioni per assaggiare il tipico pasticciotto o il caffè leccese, ma è impossibile non restare ammaliati dalla pavimentazione, ornata da un mosaico raffigurante lo stemma della città (la lupa sotto un albero di leccio e una corona con 5 torri).

Gli edifici che sorgono nella pizza risalgono al periodo che va dal Medioevo all’Ottocento, quindi compongono un insieme eterogeneo, caratterizzato da stili diversi, ma che si fondono in modo armonioso. Tra le tante attrattive c’è la colonna di Sant’Oronzo, fatta erigere in segno di ringraziamento per il patrono che, secondo i leccesi, risparmiò la città dall’epidemia della peste.

3. Anfiteatro Romano


Si tratta della più importante testimonianza risalente all’epoca romana, costruito nel II secolo d.C. per intrattenere, con gli spettacoli e i giochi che si svolgevano al suo interno, i leccesi.
La monumentale struttura è stata rinvenuta nel 1929, grazie ai lavori di scavo, dopo che per secoli era stata sepolta dalle macerie (in seguito a terremoti e devastazioni). Oggi, possiamo così ammirare la parte posta più in basso rispetto al livello stradale, probabilmente un terzo dell’intera struttura, ancora nascosta nel sottosuolo di Piazza Sant’Oronzo.

I resti dell’Anfiteatro racchiudono anche il Sedile, una loggia quadrangolare con arcate ogivali, anche noto come Palazzo del Seggio, ex sede del Municipio che oggi è adibito per ospitare mostre d’arte ed esposizioni.

4. Castello di Carlo V

La fortificazione per lungo tempo ha svolto funzioni di difesa del territorio, successivamente fu adibita per ospitare spettacoli teatrali e, in seguito, funzionò come caserma e distretto militare. Oggi il Castello di Lecce, proprietà del Comune, è sede dell’Assessorato alla Cultura e ospita eventi cultuali, mostre d’arte, e manifestazioni eno-gastronomiche. 

Bellissimo il Salone della Duchessa del primo piano, caratterizzato da una volta a crociera e costoloni sorretti da capitelli tardo gotici scolpiti con decorazioni a foglie e figure allegoriche.

5. Basilica di Santa Croce

Considerata il più significativo esempio di barocco leccese per l’opulenza delle decorazioni della facciata principale, lascia chiunque a bocca aperta. In questa struttura religiosa si fondono elementi rinascimentali e ricercatezza barocca, dando vita ad un monumento di spettacolare bellezza.
La facciata della basilica si compone di tre parti: la parte inferiore è in stile rinascimentale, la seconda è dominata dal bellissimo rosone centrale mentre sulla sommità si trova il timpano con al centro il trionfo della Croce.

L’interno è altrettanto sontuoso, con tre navate suddivise da alte colonne. Le sette cappelle per lato ospitano altari riccamente decorati e, di notevole pregio è la cappella di San Francesco da Paola.

Cosa vedere a Lecce e dintorni? Da Otranto alla Valle dell’Itria…

Cosa vedere a Lecce e dintorni se non la “perla d’Oriente”? Il suo centro storico e affascinate, con le casette bianche una sull’altra, il dedalo di stradine acciottolate, i negozietti d’artigianato e le attività storiche. Passeggiando in salita poi, si raggiunge la splendida Cattedrale romano - pugliese, nella quale rimanere senza fiato di fronte al pavimento a mosaico, simbolo della vicinanza di Otranto con l’Oriente.

Da non perdere anche il Castello Aragonese, situato all’ingresso del paese. 

Se invece ci spostiamo più a nord, è possibile visitare la Valle d’Itria e la sua città senza dubbio più famosa, anzi unica al mondo: Alberobello con i suoi trulli, costruzioni in pietra calcarea lavorata a secco, che costituiscono un paesaggio urbano fiabesco. Passeggiando nel Rione Monti è possibile ammirare il Trullo Sovrano, il più grande del paese e il Trullo Siamese, ma da non perder anche l’Aja Piccola, che vanta la più alta concentrazione di trulli al mondo, molti dei quali ancora abitati. 

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Redazione Caldana Travel

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