Una sorpresa continua! Cosa vedere di insolito a Roma per stupirsi ancora di più
Continua a stupire e a sorprendere milioni di persone che ogni giorno la visitano: non a caso è soprannominata la “città eterna”.
La sua bellezza unica e fuori dal comune è nota a tutti, ma Roma vanta anche strade, opere, edifici, e luoghi un po’ “nascosti”. D’altronde, la Capitale è così grande e ricca di location meravigliose che è facile lasciarsi sfuggire quelle che possiamo definire “segrete”.
Se però vuoi scoprire la Roma non turistica, perché torni qui dopo diverse volte, oppure desideri semplicemente addentrarti nella sua storia più curiosa, ecco una piccola guida su cosa vedere di insolito a Roma: non finirai mai di stupirti!
Ecco cosa vedere di insolito a Roma tra chiese, fontane, vicoli e…ossa!
Gli spunti nuovi per visitare la Capitale sono infiniti. Per non focalizzarsi sempre sulle stesse (anche se bellissime) mete, è possibile scovare sia nel centro storico che appena fuori.
Scopriamo, allora, cosa inserire in un itinerario meno turistico:
1. Chiesa dei santi martiri Martina e Luca
“Nascosta” all’interno e ai margini del Foro Romano, è da molti dimenticata e mai visitata. Questa Chiesa, capolavoro del barocco romano.
Le sue origini risalgono al VII secolo, quando Papa Onorio I la dedicò a Santa Martina, martirizzata a Roma nel 228. Poi, nel 1588, papa Sisto V la affidò all’Università dei Pittori di San Luca che la dedicò anche all’Evangelista e decise di avviarne la ricostruzione.
La chiesa sorge sui resti del “Secretarium Senatus”, un edificio utilizzato forse come tribunale per i processi ai membri del Senato. La facciata di travertino, leggermente convessa nel mezzo, è considerata tra le opere più belle di Pietro da Cortona e la cupola, lievemente arretrata rispetto alla facciata, poggia su un tamburo circolare diviso da paraste in otto sezioni, con finestre a timpano e meravigliose cornici decorate con l’ape, simbolo araldico dei Barberini.
2. Salvator Mundi
Non una statua qualsiasi, ma riconosciuta da alcuni storici dell’arte nel 2001 come ultima opera del grande “regista del barocco” Gian Lorenzo Bernini e che è custodita nel piccolo ingresso del convento di San Sebastiano fuori le mura, lungo la via Appia a Roma.
Nel XVII secolo quest’opera straordinaria scompare e, dal 1972 fu riaperto il caso grazie allo studioso americano Irving Lavin. Durato oltre trent’anni, il percorso di ritrovamento, terminato davanti alla soglia del convento romano di San Sebastiano, fu piuttosto tortuoso. Assolutamente da vedere per gli appassionati d’arte e dei misteri ad essa legati!
3. Fontanella di via Veneto dedicata ai cani
Roma è piena di fontanelle, anzi, come vengono chiamate qui nella Capitale, di Nasoni per la loro caratteristica forma. Oggi sono quasi 2.500 e l’acqua che erogano è freschissima per il continuo scorrere e potabile.
Ti vogliamo però segnalare una fontanella particolare, quella che si trova nei pressi del Grand Hotel Palace, realizzata da un barman dell’ex “Bar and Grill ABC” per un cliente speciale che veniva sempre qui con i suoi amici pelosi! Riporta la scritta “ABC” e la figura di un amico a 4 zampe. Oggi è spenta, ma bellissima!
4. Casina delle Civette
Rappresenta l’architettura più eclettica di Villa Torlonia e, forse, di tutta Roma! Si tratta di un edificio ricco di storia, in origine progettato nel 1840 da Giuseppe Jappelli come “Capanna Svizzera”; poi, nel 1904 venne ampliato da Enrico Gennari che lo trasformò in un villaggio in stile medievale.
Fu però nel 1917 che Vincenzo Fasolo lo arricchì con logge, porticati ed elementi decorativi eclettici a tema “civetta”, il che gli conferì il nome di “Casina delle Civette”. Oggi ospita al suo interno il Museo della vetrata Liberty e la Biblioteca delle Arti Applicate: due tesori tutti da scoprire!
5. Vicolo Capizucchi
Dopo un secolo, nel gennaio del 2023 sono stati riaperti i cancelli del “vicolo segreto” che si trova a due passi dal Portico d’Ottavia e dal Campidoglio, dietro Via Campitelli.
Ebbene sì, tra le curiosità su Roma rientra a pieno titolo la storia di questo vicolo, chiuso al passaggio pedonale. Ma perché? Sembra che il nodo dell’intera questione risieda nel rinascimentale Palazzo Alberto Spinola, diviso in due dimore, a destra e a sinistra di vicolo Capizucchi: nel lontano 1616 venne concesso al signor Cavaliere Baldassarre Paluzzi Albertoni di fare sopra la porta della sua casa un arco che congiunge ancora oggi le ali del palazzo all’ingresso del vicolo.
Nel 1820 Papa Leone XII accordò alla famiglia Albertoni Spinola il permesso di posizionare eleganti cancelli, con decori a pigna, da una parte e dall’altra di vicolo Capizucchi, rendendolo di fatto una strada privata. Grazie al recente interesse di una nota trasmissione TV, è stato riacceso l’interesse sulla questione e il vicolo è tornato allo splendore di un tempo, anche grazie alla luce installata.
6. Chiesa Santa Maria dei Sette Dolori
Uno scrigno ricco di tesori nel rione Trastevere, alle pendici del Gianicolo, in via Garibaldi: stiamo parlando del complesso architettonico di Santa Maria dei Sette Dolori opera del grande Francesco Borromini per Camilla Virginia Savelli Farnese, Duchessa di Latera.
La Chiesa è un’opera incompiuta dell’architetto barocco, a causa dei numerosi cantieri di cui si occupava in quel periodo a Roma, così come delle crescenti difficoltà economiche della Duchessa Savelli Farnese. All’interno colpiscono la forma singolare dell'altare maggiore sormontato da due volute e al colonnato, la pala con la Visione di Sant'Agostino del pittore marchigiano Carlo Maratta e una tela del pittore romano Marco Benefial.
7. Cripta dei Cappuccini
Chiudiamo la lista del “cosa vedere di insolito a Roma” con un luogo non adatto a chi si impressiona facilmente: la cripta-ossario dei frati cappuccini decorata con le ossa di 4000 frati raccolte tra il 1528 e il 1870.
Si trova in Via Veneto, presso la chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini ed è un capolavoro architettonico dai connotati tetri, con un susseguirsi di simboli legati alla morte, come teschi, femori, tibie, mummie di frati vestiti ancora del proprio saio. Un luogo della Roma oscura che gli amanti del genere non devono perdere!
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