Sfogliando alcuni cataloghi, l' anno scorso mi sono imbattuto nel GRAN TOUR DELLA FRANCIA DEL SUD - OVEST proposto da Caldana Travel ma non potevo iscrivermi. Quest' anno sì e allora sono partito, affascinato dalle mete indicate nel programma. E devo dire che le promesse sono state mantenute con sorprese tanto inaspettate quanto piacevoli, su tutte Limoges: una città antica che conserva aspetti del suo lungo passato nell'arredo urbano.
In questo viaggio c'è stato il giusto mix tra monumenti e bellezze naturali. Il fascino medievale di borghi incantevoli come St. Emilion e Carcassonne; la natura selvaggia e incontaminata (o quasi) della Duna di Pilat e dei bellissimi colori del mare; località marittime di alto livello come Arcachon sull'atlantico e Nizza sul Mediterraneo; "la bella addormentata" Bourdeaux che, dopo anni di lassismo, ha trovato il suo cavaliere in Alain Juppè - più volte Sindaco della città e Primo Ministro durante la Presidenza Chirac - che l'ha riportata agli antichi splendori che merita e, un po' ovunque, il paesaggio contraddistinto da grandi vigneti che disegnano il panorama agreste francese. Interessantissime le visite alle cantine che fanno parte della cultura di questo paese, oltreche un importante motore dell' economia francese: Cognac vive intorno alla produzione della notissima bevanda, il rapporto che lega questa produzione alla città è a doppio filo. Il vino non è solo una bevanda con cui dissetarsi: è una storia, una cultura, un modo di vivere.
Interessantissima anche la visita alla fabbrica di ceramiche a Limoges: un pezzo di storia di questa città che ti viene raccontato attraverso le varie fasi che compongono l' attività aziendale. Un po' come visitare le botteghe dei mastri vetrai a Murano. Nel corso del viaggio, avendo percorso molti km lungo le strade e le autostrade francesi, siamo imbattuti in cartelli stradali che portano alla mente momenti storici importantissimi (Poitiers e Vichy in zona Limoges); o storici colli scalati dai ciclisti al Tour De France (Il Galibier, la Croix du Fer e la Madeleine subito dopo aver attraversato il traforo del Frejus; le Mont Ventoix nella giornata provenzale, molto bene visibile da Roussillon: un borgo costruito su costoni di ocra dai vivaci colori rossastri, un' esperienza visiva indimenticabile).
A La Rochelle invece abbiamo avuto modo di apprezzare sia la parte vecchia della città che il porto, enorme, oggetto di un profondo restyling da parte delle amministrazioni locali che lancerà nel futuro questa piccola ma carina località atlantica. Già  oggi c'è un porto turistico molto ampio e, in futuro, verranno costruiti nuovi alloggi di concezione moderna.
Il finale è stato ad Avignone -la città nota per i Papi in cattività (cattività avignonese)- dove, oltre al centro storico e alle mura esterne perfettamente conservate (così come a Carcassonne) si può visitare anche il ponte sul fiume Rodano parzialmente distrutto.
Riassumere in poche righe tutta questa bellezza è impossibile, così come le emozioni e le sensazioni che desta un viaggio così lungo e intenso però ci proverò nella speranza di invogliare, chi leggerà queste righe, a partecipare a un tour di questo tipo.
Passeggiare lungo le stradine delle città medievali di St. Emilion e Carcassone fornisce la sensazione di percorrere mille anni di storia della Francia e dell' Europa tra vicoli, roccaforti, contrafforti, catacombe con immagini ricche di simbolismo. Mura esterne che raccontano varie fasi della storia di questo paese. Mentre negli antichi borghi provenzali si respira il fascino del borgo ben innestato nel territorio, a proprio agio immerso nella natura circostante che da spettacolo soprattutto a Roussillonn: paesino posato su dolci colline d' ocra dai vivaci e magnetici colori rossastri.
Questo viaggio -corso via troppo velocemente- consente di scoprire, conoscere e approfondire meglio la Francia profonda poiché alterna alle grandi metropoli (Lione e Tolosa in testa) ai piccoli borghi medievali. Oltre alla realtà rurale francese dove uomo e natura convivono insieme rispettosamente. Nel percorrere la Camargue in direzione Avignone (percorrendo strade e autostrade senza cantieri, buche, lavori in corso perenni, restringimenti di carreggiata e questo anche in percorsi più tortuosi come, ad esempio, nel tratto tra Lione e Limoges, montagna con saliscendi che fanno apprezzare il panorama di montagna senza alcun problema tecnico alle strade percorse) abbiamo visto i bellissimi caval90 bianchi scorazzare liberi nei prati.
Viaggio che consiglio vivamente a chiunque desideri assaggiare la Francia delle città più o meno antiche e la Francia dei bellissimi paesaggi naturali -su tutto svetta la Duna di Pilat: un capolavoro naturale che deve essere bellissimo vedere anche dal mare- oltre ad assaggiare il prezioso nettare prodotto dagli eccellenti vitigni d' oltralpe.
Matteo
In questo viaggio c'è stato il giusto mix tra monumenti e bellezze naturali. Il fascino medievale di borghi incantevoli come St. Emilion e Carcassonne; la natura selvaggia e incontaminata (o quasi) della Duna di Pilat e dei bellissimi colori del mare; località marittime di alto livello come Arcachon sull'atlantico e Nizza sul Mediterraneo; "la bella addormentata" Bourdeaux che, dopo anni di lassismo, ha trovato il suo cavaliere in Alain Juppè - più volte Sindaco della città e Primo Ministro durante la Presidenza Chirac - che l'ha riportata agli antichi splendori che merita e, un po' ovunque, il paesaggio contraddistinto da grandi vigneti che disegnano il panorama agreste francese. Interessantissime le visite alle cantine che fanno parte della cultura di questo paese, oltreche un importante motore dell' economia francese: Cognac vive intorno alla produzione della notissima bevanda, il rapporto che lega questa produzione alla città è a doppio filo. Il vino non è solo una bevanda con cui dissetarsi: è una storia, una cultura, un modo di vivere.
Interessantissima anche la visita alla fabbrica di ceramiche a Limoges: un pezzo di storia di questa città che ti viene raccontato attraverso le varie fasi che compongono l' attività aziendale. Un po' come visitare le botteghe dei mastri vetrai a Murano. Nel corso del viaggio, avendo percorso molti km lungo le strade e le autostrade francesi, siamo imbattuti in cartelli stradali che portano alla mente momenti storici importantissimi (Poitiers e Vichy in zona Limoges); o storici colli scalati dai ciclisti al Tour De France (Il Galibier, la Croix du Fer e la Madeleine subito dopo aver attraversato il traforo del Frejus; le Mont Ventoix nella giornata provenzale, molto bene visibile da Roussillon: un borgo costruito su costoni di ocra dai vivaci colori rossastri, un' esperienza visiva indimenticabile).
A La Rochelle invece abbiamo avuto modo di apprezzare sia la parte vecchia della città che il porto, enorme, oggetto di un profondo restyling da parte delle amministrazioni locali che lancerà nel futuro questa piccola ma carina località atlantica. Già  oggi c'è un porto turistico molto ampio e, in futuro, verranno costruiti nuovi alloggi di concezione moderna.
Il finale è stato ad Avignone -la città nota per i Papi in cattività (cattività avignonese)- dove, oltre al centro storico e alle mura esterne perfettamente conservate (così come a Carcassonne) si può visitare anche il ponte sul fiume Rodano parzialmente distrutto.
Riassumere in poche righe tutta questa bellezza è impossibile, così come le emozioni e le sensazioni che desta un viaggio così lungo e intenso però ci proverò nella speranza di invogliare, chi leggerà queste righe, a partecipare a un tour di questo tipo.
Passeggiare lungo le stradine delle città medievali di St. Emilion e Carcassone fornisce la sensazione di percorrere mille anni di storia della Francia e dell' Europa tra vicoli, roccaforti, contrafforti, catacombe con immagini ricche di simbolismo. Mura esterne che raccontano varie fasi della storia di questo paese. Mentre negli antichi borghi provenzali si respira il fascino del borgo ben innestato nel territorio, a proprio agio immerso nella natura circostante che da spettacolo soprattutto a Roussillonn: paesino posato su dolci colline d' ocra dai vivaci e magnetici colori rossastri.
Questo viaggio -corso via troppo velocemente- consente di scoprire, conoscere e approfondire meglio la Francia profonda poiché alterna alle grandi metropoli (Lione e Tolosa in testa) ai piccoli borghi medievali. Oltre alla realtà rurale francese dove uomo e natura convivono insieme rispettosamente. Nel percorrere la Camargue in direzione Avignone (percorrendo strade e autostrade senza cantieri, buche, lavori in corso perenni, restringimenti di carreggiata e questo anche in percorsi più tortuosi come, ad esempio, nel tratto tra Lione e Limoges, montagna con saliscendi che fanno apprezzare il panorama di montagna senza alcun problema tecnico alle strade percorse) abbiamo visto i bellissimi caval90 bianchi scorazzare liberi nei prati.
Viaggio che consiglio vivamente a chiunque desideri assaggiare la Francia delle città più o meno antiche e la Francia dei bellissimi paesaggi naturali -su tutto svetta la Duna di Pilat: un capolavoro naturale che deve essere bellissimo vedere anche dal mare- oltre ad assaggiare il prezioso nettare prodotto dagli eccellenti vitigni d' oltralpe.
Matteo