Proposte di viaggio

Dolci Marche: alla scoperta di una regione raccontata da chi ci vive

Il nostro tour leader Giovanni, marchigiano, ci presenta la sua terra, così centrale nella nostra Penisola eppure così poco conosciuta al grande pubblico. Storia e paesaggio, mentalità ed economia: sorprendenti Marche, dove «piccolo è bello».

 
Una sorpresa felice e inattesa, con l’effetto di una sicura conquista: le Marche. Tanto centrali quanto sconosciute, le Marche non hanno nulla che le faccia confondere e disperdere nel turismo di massa: quello che offrono non si basa su grandi dimensioni, non va in cerca di grandi numeri.
Marche semplici, Marche dolci, terra dove il colore dei campi si impasta a quello del cielo, e i mattoni dei borghi sono sinfonia di secoli. Nostalgia sottile, desiderio di tornare.
Colline Marchigiane
Colline Marchigiane
Colline Marchigiane
Colline Marchigiane

 
Unica regione d’Italia plurale già nel nome, le Marche vanno immaginate (perché questo sono) come una serie di valli parallele disegnate da altrettanti fiumi, che nascono negli Appennini e sfociano nell’Adriatico, con creste di collina a destra e sinistra a fare da corona. Sempre, ovunque. Marche plurali già per geografia, dunque: mare, colline, monti, un territorio diversificatissimo come in nessun’altra regione, dove bastano sessanta, settanta chilometri per passare dalle spiagge dell’Adriatico ai 2.000 metri degli Appennini, sempre traversando colline che non permettono, a ben vedere, neppure l’idea di un «centro».

Non è un caso che i marchigiani, diversissimi tra loro in tutto – tra un pesarese e un ascolano ci sono di mezzo più e più mondi… – su una cosa sono totalmente d’accordo: nel non assegnare ad Ancona, che pure è il capoluogo regionale, il significato e la valenza di «centro» (che tra l’altro fisicamente è, almeno sulla linea di costa). Questa pluralità è la forza e al tempo stesso la debolezza storica di una regione che ha ospitato molti (eventi storici, personalità, signorie, sistema ecclesiastico) e molto (transizione dal piccolo mondo contadino al sistema industriale dei grandi marchi, si chiamino Scavolini, Merloni o Della Valle), ma senza costituirsi né costituire alcuna «potenza». E quando, conversando magari con un piemontese o un campano, un marchigiano evoca Rossini, Leopardi o Raffaello – quasi a volersi far coraggio e riscattare la totale irrilevanza della sua regione – di sicuro trascura che ciascuno dei «tre marchigiani» grande lo è diventato al prezzo di andarsene dalla sua terra, salvo poi, perché ne era intriso anche lui, metterla in ogni dipinto, come Raffaello, o riviverla in sublimi Canti, come Leopardi.
Castello di Gradara
Castello di Gradara

 
Per tutto questo, e per molto altro, scoprire le Marche è certezza di un piacere a più registri: dallo spettacolo dei paesaggi alle atmosfere di antichi centri, dalle storie di nobili e signori ai sapori di una cucina dove trionfa la terra e spumeggia il mare. Il tour Caldana Europe Travel alla scoperta delle Marche è disegnato su misura del territorio di questa regione, base di un peculiare sistema stradale: valli e colline, infatti, impongono un itinerario che si snoda sempre tra località diverse e mai ripercorre la stessa strada. Così il nostro viaggio – per forza di cose contenuto in un numero limitato di giorni – riserva quest’anno maggiore attenzione al centro-nord delle Marche, per dedicarsi in futuro anche al centro-sud.
Fano
Fano, Arco di Augusto

 
Nello spazio di una regione grande quanto nemmeno la metà della Lombardia, va in scena un film che riassume in piccolo la storia d’Italia, con tutte le sue epoche. Storie medievali di potenti famiglie, come i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere del castello di Gradara (Pesaro), teatro tra l’altro della struggente storia di Paolo e Francesca. Gloriose fondazioni romane, come a Fano, il cui centro storico è definito dal possente Arco d’Augusto e dalle antiche mura e sistema di vicoli romani. Incredibili concentrazioni di arte e cultura in quella che fu la vera culla del Rinascimento italiano, ossia Urbino, che nella Casa di Raffaello custodisce la memoria del suo mito e nel Palazzo Ducale le testimonianze di un’epoca irripetibile, quella di Federico da Montefeltro – riflessa anche nella vicina Urbania, borgo immerso tra paesaggi incantevoli e celebre per le ceramiche decorate e la chiesa dei Morti, dove un singolare fenomeno di mummificazione naturale ha conservato 18 mummie risalenti a quattrocento anni fa.
Urbino
Urbino
Casa di Raffaello, Urbino
Casa di Raffaello, Urbino

Centrali e marginali ad un tempo, le Marche hanno l’aria di essere terra discreta. Ma poco che vai a grattare sotto questa modestia di superficie, scopri un talento di prim’ordine. Accade ad esempio a Fabriano, la «città della carta», dove già nel 1200 l’abilità di maestri cartai mise a punto una singolare tecnica per la lavorazione della carta e della filigrana, poi lanciata nel Settecento su scena europea con la fondazione delle cartiere Miliani. E da Fabriano (in provincia di Ancona) poco impieghiamo ad arrivare a Recanati (in provincia di Macerata), per sempre e per tutti il “natio borgo selvaggio” di Giacomo Leopardi, la cui casa di famiglia e preziosa Biblioteca sono oggi quasi un santuario, testimone di quel che può nascere in una grande anima che si slancia oltre terra e cielo, in direzione dell’infinito.
Museo della Carta di Fabriano
Museo della Carta di Fabriano
Recanati
Recanati, statua di Leopardi davanti al Municipio

 
Il cielo: sembra di toccarlo con due mani arrivando ad Ancona, in particolare sul colle di San Ciriaco dove l’antica, splendida cattedrale romanico-bizantina veglia sulla città che i greci fondarono quattro secoli prima di Cristo, dandole il nome che si meritava, Ankon, in greco «gomito», per via di quel promontorio a forma di gomito piegato, che regala ad Ancona la meraviglia di un sole che sorge e tramonta sempre sul mare, nel gioco del movimento da est a ovest. Città pacifica, attaccata alla sua libertà e mai interessata a espandersi sul territorio circostante, Ancona offre numerose testimonianze della sua antica funzione, primo tra tutti l’Arco di Traiano (dal porto di Ancona i romani partirono alla conquista della Dacia), capolavori di architettura (tra cui la Chiesa di S. Maria della Piazza e la Loggia dei Mercanti), luoghi di rilassata socialità come la Piazza del Plebiscito.
Ancona, Arco di Traiano
Ancona, Arco di Traiano
Ancona, colle di San Ciriaco
Tramonto visto dal Colle di San Ciriaco

 
Dolci Marche, buone Marche. Si tratti di Verdicchio o di Rosso Conero, dell’olio di Cartoceto o del mistrà Varnelli, del brodetto dell’Adriatico o del tartufo di Acqualagna, la cucina marchigiana è fatta su misura della sua gente: gustosa e genuina. Mai troppo elaborata.
tartufo di Acqualagna
Tartufo di Acqualagna


Perché nelle Marche ogni cosa è bella per quel che già è: senza bisogno di aggiungerci altro. Venite a scoprirlo. Vorrete tornarci.
 

»Tour Dolci Marche di Caldana Europe Travel

Giovanni Ruggeri
Tour Leader Caldana Europe Travel
 
Redazione Caldana Travel

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